lunedì 27 settembre 2010

ne' santi e peccatori

Ed era l'inverno che ci aveva sputato addosso la guerra;



E c'erano i garzonetti che saltellavano come grilli e cicale da una banchina all'altra;

sbattevano i giornali in faccia alla gente:

" Edizione straordinaria! Edizione straordinaria! straordinaria! "

Nella piazza, addobata a lutto e listrata di scuro, si propugnò il silenzio: rimanevano ancora cinque mesi per piangere i nostri figli.


Lo sparo di un fucile squarciò il cielo e le sue stelle. Un uniforme calpestata fra le spighe di grano si tingeva di rosso e spuntavano le mani congelate e la bocca digrignante volta verso la luce della luna.

Un grido si incise nel petto: il veleno del sangue ai piedi del Reno!


Gli occhi dei soldati superavano le frontiere, e come farina da una stoffa bucata, gocciolavano le lacrime sul marmo straniero.

Combattiamo contro l'ignoto.

La pietà schiacciata dalle suole, strillava: "lasciatemi"

Nessun commento:

Posta un commento