giovedì 12 agosto 2010

ATTO PRIMO


Prega per me perché ho persoLa mia fede nelle passioniIl paradiso mi è negato? Perché non posso sopportare oltreL’oscurità ha preso il controllo su di me, Consumato la mia anima mortale? Tutte le mie virtù sacrificate,
Può essere così crudele il Paradiso?

"Piove."
Lei non risponde. Non si volta nemmeno a guardarlo. La sua schiena nuda emana un sottile chiarore alla pallida luce della luna. E’ un temporale estivo e lei rabbrividisce al tocco delle gocce di pioggia. Lui non crede sia abbastanza, eppure allunga un braccio e afferra la propria veste, per poi adagiargliela sulle spalle.
E allora che lei si volta a guardarlo. Lui le scosta una ciocca di capelli dal viso e sente mozzarsi il proprio respiro nel trovarsi davanti quel volto dai lineamenti così duri eppure tanto belli.
È bella, troppo bella. Ingiustamente bella. Una donna nella sua posizione, contro la quale si urlerebbe allo scandalo per molto, molto meno di quello che stanno facendo, non dovrebbe esserlo. È scorretto.
E soprattutto, non dovrebbe appartenere a nessun altro.
L'uomo si schiarisce la voce:
"Sarà meglio andare.Comincia a fare freddo."
Spera davvero che lei lo ascolti, che si rimetta in piedi e si rivesta. Sarebbe tutto molto più semplice. Ma come al solito, lei fa la cosa sbagliata. La più piacevole, certo, ma quella sbagliata. Il sorriso sul suo viso si fa più intenso e in uno sbadiglio vellutato si stringe maggiormente al proprio amante. Incurante della pioggia, incurante degli impegni che la attendono, che trascura ogni giorno di più.
Dimentica dei propri doveri, del proprio marito, della sua posizine sociale e soprattutto della sua vita da ricca prigioniera.
Poggia il capo sul suo petto, respira a pieni polmoni l’odore di lui, e i suoi occhi sono il limpido specchio della gioia di vivere.
È una bambina, una bambina innamorata. Tutto è luce e profumo, per lei. Tutto è amore, rose, feste, balli, abiti sontuosi e sguardi profondi scambiati di nascosto con il Conte a cui si stringe. Non esistono conseguenze, né scandali, né dolore né morte, nel suo piccolo mondo felice.
Ma la verità, amara per quanto possa essere, è che è proprio quel mondo a non esistere. E lei non se ne accorge.
Per lui è diverso. E' solo una donna, un corpo caldo fra tanti già assaggiati. Ne troverà un'altra ad attenderlo,avvolta dal solo lenzuolo di seta scarlatta, tra poche ore. Non si sforzerà nemmeno d icercarla; è già lì,che lo aspetta,poche stanze più lontano. Non è importante. Nessuna lo è.
E' sempre stato così e sempre lo sarà.
Eppure,qualcosa tentenna. Si sforza di ignorare il brivido che sale veloce sulla schiena. Ma anche se volesse,non potrebbe farlo. Ci vuole troppo talento per ingannar se stessi.
Dannazione, se solo lei non rendesse tutto tremendamente difficile.
Non può farlo, oramai la condanna è firmata e certa.
Più passa il tempo, più sente i propri errori pesare come macigni sulle sue spalle. No,c’è un modo di tornare indietro.
Quella donna ha qualcosa di diverso,qualcosa di speciale. Ma è pur sempre solo una donna.. Dolce passatempo nelle notti d'inverno. E niente e nessuno può permettersi di trascendere il suo controllo.
E così. E' la vita che ha scelto di condurre.
Regola di Valmont.

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